L’autore ha intervistato 20 giovani dai 20 ai 30 anni che vivono con i genitori, ricostruendo il vissuto di ciascuno sulla base dei rapporti con la sua stanza e gli oggetti che la popolano. Ha poi analizzato 60 autobiografie di studenti universitari, confrontando le sue impressioni con una vasta letteratura psicologica e antropologica e con i risultati delle più note ricerche dei sociologi italiani sui giovani, ne ha tratto un quadro non incoraggiante dei limiti di questa generazione “senza padri né maestri”, e delle relative responsabilità della generazione precedente. I giovani-figli e gli adulti-genitori paiono costruire le loro identità all’interno di una vera e propria cultura della dipendenza. Quest’ultima partendo dalla famiglia si estende ai principali luoghi della socializzazione (scuola e lavoro su tutti), finendo per costituire un aspetto essenziale della cultura italiana tout court. L’autore fornisce un’ulteriore inedita chiave di lettura dei rapporti tra giovani e adulti: la collusione intergenerazionale.
Il libro è stato acquisito da rilevanti biblioteche statunitensi: Stanford University Library, Yale University Library, Harvard College Library, Cornell University Library, Library of Congress, The New York Public Library. Leggi la recensione del libro dell'ANSA, del Nuovo-New Auxology, Manifesto per l'Infazia e l'Adolescenza, e di Lettera Fim.
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